Post

Come funziona un piano magnetico elettropermanente

Immagine
Presentazione Comunemente utilizzato nelle officine di lavorazioni meccaniche, per il bloccaggio dei pezzi, oltre che per il bloccaggio degli stampi sulle macchine ad iniezione plastica, questa attrezzatura rappresenta la naturale evoluzione dei piani elettromagnetici dai quali si differenzia dal fatto che si avvale di corrente elettrica solo durante il posizionamento del pezzo e durante la rimozione dello stesso e non anche durante il ciclo di lavorazione. Composizione Il piano magnetico come lo conosciamo nella sua forma tradizionale è composto da una struttura in ferro dolce, dei solenoidi elettrici e dei magneti. La caratteristica fondamentale è data dalla corona neutra, questa impedisce il diffondersi del magnetismo alla macchina e di conseguenza ai componenti elettrici ed elettronici della stessa. Altro componente fondamentale è l'alnico, una lega ferrosa contenente alluminio, nichel e cobalto, una tipologia di magnete che viene definito "

L'energia Idroelettrica

Immagine
Energia cinetica prodotta dall'acqua I mulini ad acqua rappresentano il primo caso di sfruttamento dell'energia cinetica prodotta dalla caduta dell'acqua. L'energia trasformata da cinetica in meccanica, veniva poi utilizzata per macinare, percuotere, martellare (vedi i magli). Nel corso del 900 c'è stata una graduale ma sempre maggiore riscoperta dell'utilizzo dell'acqua per la creazione di energia elettrica, si tratta di energia pulita, da fonti rinnovabili ed a impatto zero sull'ambiente dal punto di vista dell'inquinamento. Ecco così il nascere di dighe con annesse centrali elettriche, ma non solo, oggi giorno si registra anche la costruzione di mini centrali in confluenza di fiumi o corsi d'acqua laddove le condizioni siano favorevoli per sfruttare l'energia cinetica prodotta dall'acqua e non è escluso che anche i mulini ad acqua ancora esistenti, non possano in futuro essere utilizzati per la produzione di energi

Il Mulino ad acqua o idraulico

Immagine
Se pensiamo al Medioevo come all’epoca di una vera e propria rivoluzione energetica è soprattutto per il grande sviluppo dei mulini, e principalmente dei mulini ad acqua o idraulici. Visti oggi come qualcosa di poco più che folcloristico, i mulini idraulici sono stati per centinaia di anni una struttura fondamentale per svolgere una moltitudine di funzioni che in precedenza potevano essere svolte solo con la forza lavoro degli uomini. L'albero a Camme L'incremento dei mulini è stato un fenomeno tipico degli anni 1000, da poche decine di esemplari si passò ad alcune migliaia in breve tempo, tale incremento, fu determinato da uno dei pochi accorgimenti tecnici fondamentali inventati dai tecnici del medioevo, l’albero a camme.  Con gli ingranaggi, esistenti da lungo tempo già nell’antichità romana, si era tramesso il moto e se ne era modificato il piano, da orizzontale a verticale e viceversa; con l’albero a camme (un albero rotante che porta delle sporgenze) il moto v

Alla scoperta del cervello: parte seconda la memoria

Immagine
La memoria Imparare è stata l'arma vincente della specie umana, imparare significa accumulare esperienze e affinare le proprie capacità. Cosa sappiamo sui meccanismo dell'apprendimento e come si modifica il cervello quando qualcosa viene fissato nella mente?  Già nei secoli scorsi si teorizzava che l'apprendimento provocasse delle modifiche a livello cerebrale, oggi lo si può affermare su base scientifica, i neuroni che hanno l'aspetto di una piantina, quando sono sottoposti a stimoli tendono a svilupparsi maggiormente, a creare nuovi rami, è come se avessero trovato un terreno fertile nel quale progredire, le sinapsi aumentano i collegamenti, come se per imparare e memorizzare, dovessero percorre nuove strade per fissare concetti sconosciuti. Ovviamente il tutto resta limitato alla potenzialità della specie, uno scimpanzè per quanto stimolato, non potrà mai fare quello che fa un essere umano. Questo ci fa capire che soprattutto nei primi anni di vita, il

Alla scoperta del cervello: prima parte

Immagine
Come qualsiasi apparecchiatura complessa, il cervello è costituito da numerosi tipi di cellule nervose che rispecchiano l'evoluzione che ha portato dai primi esseri dotati di elementare sistema nervoso, all'uomo. Le principali strutture che compongono il cervello umano, alcune molto arcaiche che presiedono ai principali istinti di sopravvivenza, altre più evolute dove hanno sede le attività mentali superiori, possono essere così riassunte: Corteccia Frontale, la parte più nobile ed evoluta, è qui che risiede la capacità di elaborare e immagazzinare informazioni. Corpo Calloso, consente la connessione fra i due emisferi cerebrali, cioè la trasmissione delle informazioni da uno all'altro. Talamo, vi transitano gli stimoli sensoriali, (dolore, temperatura) diretti alla corteccia. Mesencefalo, vi transitano gli impulsi provenienti da occhi e orecchie. Ipotalamo, regola le funzioni del metabolismo, la temperatura corporea ed alcune sensazioni fondamentali quali la s

Dai segnali di fumo al telegrafo. il sistema di comunicazioni ante radio

Immagine
Comunicare La necessità di comunicare è sempre stata presente nella storia dell'umanità, per la comunicazione diurna sono stati impiegati segnali sonori: sia di strumenti a fiato che di percussioni, conosciutissimi i segnali di fumo (comunemente associati ai pellerossa americani). Al tempo dell’Antica Roma operò una fitta rete di corrieri che trasportavano, lungo le strade consolari, tavolette di cera con incisi messaggi. Un altro mezzo, particolarmente usato anche in tempi recenti soprattutto ad uso militare, è stato il piccione viaggiatore. Il Telegrafo ottico Verso la fine del XVIII secolo Claude Chappe e il fratello lavorarono allo sviluppo di un sistema telegrafico basato su una catena di segnalatori. Nel 1793 presentarono al pubblico il modello definitivo di telegrafo ad asta, così definito in quanto su una torre era installato un braccio rotante che portava alle estremità due bracci minori; il tutto era manovrabile per assumere configurazioni standardizzate co

Alessandro Volta: dalla pila elettrica il via all'elettrodinamica

Immagine
La pila di Alessandro Volta Tutti noi sappiamo chi è l'inventore della pila, forse ci si rende meno conto di quello che ha significato questa invenzione in termini di progresso, siamo abituati ad usare la corrente elettrica semplicemente inserendo una presa nell'interruttore, all'epoca non esisteva nulla di tutto questo, non c'erano generatori di corrente, non c'erano centrali elettriche, idroelettriche ne tanto meno nucleari che producevano elettricità. La pila è stato il primo generatore di corrente elettrica realizzato, per la prima volta si aveva la possibilità di produrre energia elettrica controllata e in modo continuativo, va da se che da quel momento sono iniziati anche gli studi per la progettazione e produzione di macchine che questa energia erano in grado di sfruttare. Schema e funzionamento della pila 1 elemento della pila 2 strato di rame 3 contatto negativo 4 contatto positivo 5 feltro o cartone imbevuto in soluzione acqua