L'energia Idroelettrica






Energia cinetica prodotta dall'acqua


I mulini ad acqua rappresentano il primo caso di sfruttamento dell'energia cinetica prodotta dalla caduta dell'acqua. L'energia trasformata da cinetica in meccanica, veniva poi utilizzata per macinare, percuotere, martellare (vedi i magli).

Nel corso del 900 c'è stata una graduale ma sempre maggiore riscoperta dell'utilizzo dell'acqua per la creazione di energia elettrica, si tratta di energia pulita, da fonti rinnovabili ed a impatto zero sull'ambiente dal punto di vista dell'inquinamento.

Ecco così il nascere di dighe con annesse centrali elettriche, ma non solo, oggi giorno si registra anche la costruzione di mini centrali in confluenza di fiumi o corsi d'acqua laddove le condizioni siano favorevoli per sfruttare l'energia cinetica prodotta dall'acqua e non è escluso che anche i mulini ad acqua ancora esistenti, non possano in futuro essere utilizzati per la produzione di energia elettrica







Centrale Idroelettrica


La centrale idroelettrica è il luogo dove viene prodotta l'energia elettrica è formata dalle turbine che trasformano l'energia cinetica dell'acqua in energia meccanica, l'alternatore che trasforma l'energia meccanica in energia elettrica alternata e il trasformatore che regola la tensione ricevuta per trasmetterla agli elettrodotti che fungeranno da distributori nella rete elettrica.






Come si ottiene l'energia elettrica

Per capire come si ottiene l'energia elettrica, partiamo da un antefatto:

Nel 1820 l'olandese Hans Christian Oersted scoprì che l'elettricità produce un campo magnetico, infatti quando avvicino una bussola a un cavo elettrico, l'ago di una bussola impazzisce per via del campo magnetico generato dalla corrente che scorre nel cavo.

Nel 1831, Faraday scoprì che la relazione  è valida anche all'inverso. La variazione di un campo magnetico genera una corrente elettrica su un conduttore. E' quindi possibile generare una corrente elettrica senza utilizzare le pile, semplicemente con la variazione di un campo magnetico

Riassumendo: Se si sposta un magnete vicino a un cavo conduttore, la variazione del campo magnetico genera una corrente elettrica nel cavo. Lo stesso fenomeno si verifica spostando il conduttore lasciando fermo il magnete. Ciò che conta è la variazione della distanza










L'Alternatore


L’alternatore è un dispositivo che permette di produrre energia elettrica, sfruttando il fenomeno dell’induzione magnetica,  è formato da una parte mobile, il  rotore e da una parte fissa, lo statore.

Nella sua accezione più semplice, il rotore girando attorno al proprio asse, attorno ad un campo magnetico polo sud e polo nord, provoca ad ogni giro, una corrente alternata nello statore in reazione al campo magnetico. 

Gli estremi della spira che forma il rotore, sono saldati a due anelli metallici (collettori) che ruotano insieme alla spira. Sui collettori poggiano due contatti striscianti (spazzole) realizzati con blocchetti di grafite, che hanno la funzione di inviare la corrente indotta nella spira verso il circuito esterno, senza impedire la rotazione della spira stessa. 

Nel circuito esterno circola una corrente che cambia verso ogni mezzo periodo e varia con la stessa frequenza.








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