Dai segnali di fumo al telegrafo. il sistema di comunicazioni ante radio



Comunicare
La necessità di comunicare è sempre stata presente nella storia dell'umanità, per la comunicazione diurna sono stati impiegati segnali sonori: sia di strumenti a fiato che di percussioni, conosciutissimi i segnali di fumo (comunemente associati ai pellerossa americani).
Al tempo dell’Antica Roma operò una fitta rete di corrieri che trasportavano, lungo le strade consolari, tavolette di cera con incisi messaggi.
Un altro mezzo, particolarmente usato anche in tempi recenti soprattutto ad uso militare, è stato il piccione viaggiatore.




Il Telegrafo ottico
Verso la fine del XVIII secolo Claude Chappe e il fratello lavorarono allo sviluppo di un sistema telegrafico basato su una catena di segnalatori. Nel 1793 presentarono al pubblico il modello definitivo di telegrafo ad asta, così definito in quanto su una torre era installato un braccio rotante che portava alle estremità due bracci minori; il tutto era manovrabile per assumere configurazioni standardizzate corrispondenti a lettere, numeri e ordini di servizio. Da una postazione successiva, distante diversi chilometri, un addetto dotato di cannocchiale riceveva il messaggio e contemporaneamente lo ripeteva in modo che lo si vedesse dalla stazione successiva.
Per trasmettere, l’operatore prendeva posto in un piccolo vano situato sotto il tronco di sostegno ed eseguiva il segnale su un modellino del telegrafo stesso: grazie ad un sistema meccanico di leve, i movimenti venivano trasferiti al semaforo. Mentre il trasmettitore azionava il braccio in questo modo, un osservatore munito di cannocchiale riceveva il messaggio. Questo telegrafo ottico sveltì notevolmente le comunicazioni e le rese più sicure: era infatti praticamente impossibile decifrare un dispaccio del telegrafo Chappe non conoscendone il codice. 
Nel periodo napoleonico e della restaurazione il sistema si sviluppò sempre di più in tutta l’Europa: nel 1840 solo in Francia la rete di semafori era lunga oltre 4000 Km. Il sistema, molto pregevole anche in termini di economicità, era però inutilizzabile in caso di scarsa visibilità e maltempo.



Il Telegrafo elettrico e il codice Morse
A seguito dell'invenzione della pila elettrica potendo contare su una corrente elettrica continua e costante, Samuel Morse, inventò un sistema telegrafico elettrico impiegante un unico filo, ed inventò uno speciale alfabeto, il Codice Morse.
Il telegrafo, è composto da due apparecchi, uno trasmittente e l'altro ricevente, situati a grandi distanze l'uno dall'altro e collegati tra loro mediante un cavo elettrico. Ad ogni battitura sul pulsante dell'unità di trasmissione del telegrafo si chiude un circuito elettrico  generando un segnale elettrico che si propaga sul cavo elettrico. Il punto viene realizzato mediante un segnale elettrico di breve durata, la linea tramite un segnale elettrico leggermente più prolungato nel tempo. La successione dei segnali elettrici punto-linea consente la trasmissione delle lettere del messaggio dall'apparecchio trasmittente all'apparecchio ricevente situato all'altro capo della linea dove sfruttando il campo magnetico generato dalla corrente elettrica con una calamita, si potevano imprimere i segnali su carta e il telegrafista provvedeva alla traduzione del messaggio come specificato nell'illustrazione sottostante.


Diffusione del telegrafo elettrico
In breve tempo il sistema cominciò a diffondersi negli Stati Uniti e in Europa, formando una fitta rete, grazie anche a ulteriori perfezionamenti quali l'introduzione degli isolatori in vetro o ceramica, il filo di rame al posto del ferro e il sistema duplex, che consentirono di aumentare la lunghezza delle tratte ed aumentarne l'efficienza.
Quando il telegrafo si diffuse sulle lunghe distanze, gli uffici telegrafici intermedi, provvedevano ad instradare i messaggi sulle giuste tratte fino a destinazione. Il lavoro veniva inizialmente svolto a mano: i messaggi ricevuti erano letti e, in base alla destinazione, consegnati all'impiegato che li ritrasmetteva sul tratto successivo, soltanto in seguito, il sistema venne parzialmente automatizzato con l'introduzione dei trasmettitori automatici.
In Italia il primo apparato telegrafico fu attivato nel giugno 1847 Pisa e Livorno nel 1848 fu completata la linea Livorno-Firenze.
Nel Lombardo-Veneto, i lavori per introdurre il sistema telegrafico iniziarono nel 1849 con la linea Innsbruk-Verona (che giungeva da Vienna) e da qui a Milano e Venezia, inizialmente per uso militare e poi resa disponibile all'uso civile dall’ottobre 1850.
Nel 1861 gli uffici telegrafici in Italia erano 355 per 16.000 km di linee; nel 1871, 1.237 uffici per 50.000 km di linee. Nel 1889 nacque il Ministero delle Poste e Telegrafi per scorporo dal Ministero dei lavori pubblici. Sotto Mussolini, nel 1924, le competenze passarono al Ministero delle Comunicazioni.

Le prime linee telegrafiche coprivano soltanto la terraferma: la comunicazione tra continenti avveniva ancora via nave. I telegrammi giungevano all'ufficio postale del porto, qui venivano trascritti su carta, condotti a destinazione per mare e di nuovo telegrafati fino a destinazione. La spedizione di un telegramma oltre mare poteva richiedere settimane.

Cominciarono così gli esperimenti per rendere possibile spedire messaggi anche attraverso l' acqua il segnale doveva essere convogliato in appositi cavi attraverso mari e oceani.
Il primo esperimento di posa di un cavo sotto il mare venne effettuato nel 1845 all'interno della baia di Portsmouth dalla ditta S.W. Silver & Company. Il cavo era lungo un miglio e isolato con gomma naturale (guttaperca). Nel 1850, ad opera della ditta Submarine Telegraph Co viene posato il primo cavo attraverso La Manica da Dover a Calais, ma rimase operativo per soli tre giorni, fino a che non fu tranciato per errore da un pescatore.

La posa del cavo sottomarino fra Europa e Nord America rappresentò un'impresa di estrema complessità tecnica ed amministrativa, vennero usati migliaia di chilometri di cavo, caricato avvolto nella stiva delle navi e calato lentamente in mare per settimane, magari nel mezzo di una tempesta, Il considerevole costo fu coperto con emissioni di obbligazioni e con contributi pubblici.più volte.
Il collegamento definitivo fu realizzato tra il 1865 e il 1866 dalla ditta Atlantic Telegraph Co, utilizzando il transatlantico Great Eastern, riadattato come nave posacavo. Nel primo tentativo di posare il cavo, questo si spezzò durante il viaggio; la seconda volta il Great Eastern riuscì a raggiungere Trinity Bay e completare il collegamento All'epoca venivano trasmessi giornalmente 3.000 messaggi, in media.
La continua ricerca volta ad aumentare la velocità delle trasmissioni riducendo nel contempo i costi portò allo sviluppo, negli anni 1920, della telescrivente. Si trattava di una macchina simile alla macchina da scrivere, su cui l'operatore componeva il testo da inviare. Il testo ricevuto era stampato su un foglio di carta.
Negli anni ‘30 iniziò a svilupparsi una rete di telecomunicazione specifica per le telescriventi, in grado di commutare automaticamente le comunicazioni, la rete Telex, la cui evoluzione tecnologica è stata la realizzazione delle moderne rete Internet, durante il conflitto negli anni 40, infatti per decentrare in vari punti la possibilità di far partire e ricevere i messaggi senza dipendere da una sola postazione, si cominciò ad elaborare la strategia dei server, ma questa è un'altra storia......







altre forme di comunicazione conosciute
  • segnali di fumo degli indiani nelle praterie;
  • tam-tam dei tamburi nella foresta;
  • strumenti a fiato, come i corni, per comunicazioni a distanza;
  • rintocchi delle campane della chiesa per chiamare a raccolta i fedeli o dare notizia di nascite e morti;
  • segnali con bandiere per il movimento delle navi nei porti;
  • sirene delle fabbriche per definire l’entrata, l’uscita, la pausa pranzo
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