Viaggio in Valtrompia (Brescia) sulle tracce del Ferro
La Via del ferro e delle miniere in Val Trompia
La coltivazione dei giacimenti minerari in Provincia di Brescia ha una tradizione millenaria. Le prime attività di estrazione furono intraprese già nell’età del Ferro e proseguirono poi in epoca romana. Nella zona di Pezzaze, di particolare interesse è il ritrovamento di “scorie di fusione” che documentano una diffusa lavorazione del minerale in ambito locale fin dalla preistoria.
Monti ricchi di minerali di ferro, boschi rigogliosi, torrenti sfruttati per azionare le ruote dei magli, ingegno imprenditoriale, sudore e fatica di minatori: sono questi gli ingredienti che hanno determinato la storia della Val Trompia, in territorio bresciano.
Lo sfruttamento intensivo della valle inizia in epoca romana, dalla seconda metà dell’Ottocento, i giacimenti divengono proprietà di società industriali che portano alla nascita delle importanti fabbriche metallurgiche e di armi del territorio bresciano.
Lo sfruttamento intensivo della valle inizia in epoca romana, dalla seconda metà dell’Ottocento, i giacimenti divengono proprietà di società industriali che portano alla nascita delle importanti fabbriche metallurgiche e di armi del territorio bresciano.
Oggi è possibile ripercorrere queste epoche e toccare con mano come il ferro nascesse e prendesse forma per arrivare alla sua destinazione finale.
Le Miniere (estrazione materie prime)
Miniera Marzoli Pezzaze
Il visitatore può scegliere di entrare nel cuore della miniera, abbandonata nel 1972, (con un opportuno equipaggiamento) a bordo del trenino del minatore, allestito nel 2011; oppure può visitare "Il Mondo dei Minatori e l’Arte del Ferro", museo della civiltà dell’alta valle, allestito nell’edificio un tempo riservato ai dipendenti della miniera.
Miniera S. Aloisio Collio
ci sono diversi percorsi che si possono effettuare, il Trekking minerario, Un percorso sotterraneo di circa 2,5 km che consente, l’esplorazione a piedi della miniera, così come fu lasciata quando venne abbandonata l’attività estrattiva, sono ancora visibili macchinari e attrezzature originali, tra cui la tramoggia pneumatica, che garantiva la discesa del minerale e il caricamento nei carrelli
La formula Miniera Avventura, è un percorso che consente di viaggiare all’interno delle imponenti strutture di superficie della vecchia miniera, ripercorrendo in tal modo il tragitto che compiva il minerale di ferro, attraverso ponti tibetani, funi, passerelle e scale a pioli.
I forni, (la fusione del minerale)
Forno di Tavernole
L’impianto industriale del forno fusorio sorge a nord dell’abitato, sul greto del Mella nelle vicinanze dì un vecchio ponte ìn pietra. Le prime notizie sul forno si trovano negli “Annali della comunità dì Pezzaze”, dove negli anni 1426 e 1454 sì registrarono spese e affitti inerenti il forno nuovo. Altre fonti comunque testimoniano l’intensa attività produttiva del forno. In questo antico complesso confluivano i minerali di ferro estratti dalle miniere di Collio, Bovegno e Pezzaze, che, ridotti in barre raggiungevano poi i centri della trasformazione.
Si hanno notizie di due viaggi di Leonardo Da Vinci con l’evidente intento di conoscere processi di produzione e possibili innovazioni praticati dai maestri del ferro. Dal 2002 è possibile visitare quello che è stato trasformato in un museo.
Si hanno notizie di due viaggi di Leonardo Da Vinci con l’evidente intento di conoscere processi di produzione e possibili innovazioni praticati dai maestri del ferro. Dal 2002 è possibile visitare quello che è stato trasformato in un museo.
I magli (la lavorazione del metallo fuso)
I Magli di Sarezzo, L'antica fucina di origine cinquecentesca, specializzata dal dopoguerra fino al 1987 nella produzione di parti di aratro, viene raccontata in questo contesto visitatori attraverso una ricostruzione storica rivolta tanto agli adulti quanto ai bambini, L'importante struttura, con i suoi magli, le ruote, i forni e l'affascinante sistema delle acque, è arricchita dai reperti della collezione Sanzogni, una serie di attrezzi che i maestri forgiatori sapevano utilizzare per realizzare opere in ferro di ogni genere.
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Achille Formenti
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